LA STORIA DI CARMELINA
LA BUSSOLAIA

Com’è vivere a Burano?

Si vive bene, siamo una grande famiglia, è un posto tranquillo. I turisti vengono qui da tutto il mondo a comprare i dolci tipici.

Qual è la storia del Bussolà?

(risponde il marito di Carmelina) Una volta il bussolà veniva fatto a Pasqua da tutte le famiglie. Poi lo mettevano da parte e lo mangiavano durante l’anno. Dopo la guerra, quando è cominciato il turismo, il papà di Carmelina ha iniziato a vendere i bussolà tutto l’anno, è stato proprio il primo ad avere questa idea. Poi con gli anni abbiamo cercato di far conoscere i bussolà in tutto il mondo, sempre però cercando di mettere in primo piano la qualità rispetto alla quantità, gli ingredienti sono quelli di una volta. Nostra figlia invece ha un laboratorio a Jesolo e produce i bussolà più piccoli per la grande distribuzione. La ricetta rimane quella, ma vengono fatti con delle macchine apposite. I locali però vogliono sopratutto il prodotto di Carmelina. Quando vengono a Burano cercano il nostro prodotto, perché si sente la differenza. Qui a Burano facciamo ancora tutto a mano, come una volta.

Qual è la differenza tra il bussolà fatto a macchina e quello fatto a mano?

Gli ingredienti restano gli stessi, ma quello fatto a mano rimane più asciutto, più duro fuori e, cotto con i nostri forni, resta morbido all’interno.

Com’è cambiato il lavoro negli anni?

Nei primi anni facevano 7 quintali di pane al giorno, perché a Burano c’era molta gente, eravamo in 8000. Sia io che mio marito abbiamo cominciato a lavorare in questo negozio all’età di 8 anni, da quel giorno abbiamo sempre lavorato, senza sosta, fine settimana e durante le feste. Adesso si lavora molto di più con i bussolà che con il pane.

Burano è conosciuta anche per i bussolà, cosa ne pensate?

Per noi è una grande soddisfazione, vengono con il bigliettino, con l’etichetta proprio a cercare Carmelina, il nostro bussolà, quello autentico. Sono venuti il sindaco e il patriarca, il sindaco ha voluto un sacchetto di lievito per farsi il pane a casa e pensa che ancora adesso il patriarca si ricorda di noi, quella è stata proprio una giornata da non dimenticare. Pensa che tutti i medici di qualsiasi zona impazziscono per i bussolà, quando glieli portano chiedono “Di chi sono della Carmelina? Ecco, questi mi piacciono” e fanno anche bene, son tutti ingredienti naturali.


Carmelina mi saluta così: “Che il signore ci dia tanta salute, l’amore c’è qui dentro, perché guarda, basta vedere come è tenuto, non è facile tenerlo così, ci vuole dedizione e amore.”